Le rose di Cordova di Adriana Assini è un coinvolgente romanzo storico che ci trasporta nell’incantevole mondo della Spagna medievale attraverso gli occhi e la voce di Nura, una schiava mora al servizio della principessa Giovanna di Castiglia.

Ecco la scheda libro!

Recensione

Le rose di Cordova è un romanzo storico di Adriana Assini in cui si narrano le vicende di Giovanna di Castiglia attraverso la voce di Nura, la schiava mora della principessa spagnola. Prima che la Spagna venisse unificata “sotto i santi colpi di Isabella e Ferdinando, abili nell’impugnare con medesima devozione sia le spade che i vangeli”, il sultano nasrida Bobdil il Piccolo aveva stabilito la propria reggia a Granada. Nura, unica figlia del primo ministro Aziz, detto il Saggio, nacque proprio in quella reggia e, grazie alla sua posizione aristocratica, fu istruita con nozioni di algebra e lingue straniere. 

Al contrario di altre donne arabe, ridotte in schiavitù, la sorte di Nura fu cambiata dallo sguardo di Giovanna, terzogenita dei Re cattolici, che, posandosi su di lei, la scelse come ancella personale ribattezzandola con il nome cristiano di Francisca. Dal quel giorno Nura nutrì un sentimento doppio verso Juana, alternando affetto e gratitudine a rancore ed odio per la libertà perduta. Quando Giovanna sposò l’arciduca Filippo detto il Bello, nato dal matrimonio fra l’imperatore Massimiliano I d’Asburgo e Maria di Borgogna, anche Nura fu vittima del fascino dell’uomo più bello d’Europa. 

Il più bel principe d’Europa fu un uomo per cui il matrimonio non assunse mai il significato di vincolo sacro, come era per la cattolica Giovanna, ma costituì solo il mezzo per estendere i confini del proprio regno e uno strumento per assicurarsi una discendenza. Giovanna fu una donna la cui reale personalità sfugge ancora oggi agli storici. Se da un lato fu la principessa oppressa dalla regina madre e dal suo stile di vita moralista e cattolico; dall’altro fu legata da un sentimento di amore e odio al marito il cui unico interesse erano potere, ricchezza e divertimenti. Ingannata dal marito e dal padre, gli uomini della sua vita, Giovanna vacillò senza mai chinare il capo e, intelligente e perspicace, riuscì a comportarsi come un abile stratega facendo della sua vita un campo di battaglia punteggiato di sconfitte, dolori e tradimenti. 

Niente può piegare il capo di una regina.

"Le rose di Cordova" di A.Assini è un coinvolgente romanzo storico che ci trasporta nell'incantevole mondo della Spagna medievale attraverso gli occhi e la voce di Nura, una schiava mora al servizio della principessa Giovanna di Castiglia.

Nel libro, la Assini fa riferimento a un incontro che deciderà le sorti dell’Europa futura, il momento in cui Carlo (futuro Carlo V d’Asburgo) si reca a Tordesillas in visita alla madre più spinto dal dovere che dall’amor filiale. Nemmeno questo riuscì a cambiare le sorti di una regina senza corona. Nonostante le innumerevoli sconfitte, dal romanzo emerge la figura di una donna che non si arrende e, allo stesso tempo non vince. Ambigua, Giovanna confonde la storia e chi le sta accanto tanto che la stessa Nura stenta a riconoscere il suo vero carattere.

Le rose di Cordova è una fedele ricostruzione storica del personaggio di Giovanna che, sebbene romanzato, mantiene vive tutte le sue caratteristiche. E’ facile, infatti, scorgere l’anticonformismo, la personalità tormentata tra ragione e sentimento, soffocata dall’ambiente giudizioso e maschilista che la circonda. La Assini ricostruisce bene i personaggi e le vicende storiche e lo fa con uno stile narrativo elegante e vellutato. 

Il lettore è spinto a scorrere le pagine grazie alla narrazione fluida, ma è impossibile non centellinare alcune righe che, a mio avviso, raggiungono una delicatezza estrema. E’ impossibile non fare un confronto tra Nura e Giovanna, due giovani donne colte e nobili, due donne vittime di vicende politiche che non lasciano modo di esprimere la loro libertà. Due personalità interessanti, forti nelle loro fragilità e colpevoli di essere nate in un’epoca segnata da maschilismo, moralismo e violenza. Forte è la contrapposizione tra il variopinto mondo arabo che traspare dai ricordi di Nura e si contrappone al grigio delle nebbie e dei palazzi fiamminghi. Senza esaltare l’uno e denigrare l’altro, la Assini pone indirettamente a confronto due culture diverse ponendo l’accento sull’accoglienza e il rispetto. Un romanzo imperdibile per chi ha voglia di conoscere un’autrice italiana dalla penna davvero raffinata, un libro che coglie bene il quadro politico, istituzionale, culturale di un’Europa rinascimentale il cui volto è disegnato da mutevoli e instabili alleanze.


In conclusione, lascio due tra le citazioni più belle e vi invito a leggere questo meraviglioso romanzo!

…Insomma, di Juana continuavo a pensare che avesse un bruttissimo carattere, ma non che fosse matta. Più fragile della corolla di un fiore, soffriva di quel male inesorabile che chiamavano passione e che, in un mondo ossessionato dal peccato originale e dalla negazione del piacere, era la più vergognosa delle colpe. Per quelle menti bigotte, logorate dalla paura di finire all’inferno, l’amore giusto non era né voluttà né desiderio, o allora doveva per forza nascere d auna mente fragile, facile preda delle oscenità dei diavoli.” 

Abbassai lo sguardo su ciò che restava della mia persona: un abito stinto, le mani sporche, i calzari slabbrati. Finii per chiedermi se non l’avessi sognata la vita vissuta in altre corti, circondata dagli affetti. Se non fossero uno scherzo di fantasia i giorni trascorsi suonando il liuto o leggendo qualche pagina del Corano, tra sete e giardini, nuvole di profumi e zampilli di fontane. Insomma, era veramente esistito quel tempo? Davvero ero stata la figlia del saggio Aziz e avevo passeggiato tra splendidi marmi sulla rossa collina dei melograni.

Informazioni sull’autrice. 

Adriana Assini vive e lavora a Roma. Sulla scia di passioni perdute, gesta dimenticate, vite fuori da comune, guarda al passato per capire meglio il presente e con quel che vede ci costruisce un romanzo, una piccola finestra aperta sul mondo d ieri. Dipinge. Soltanto acquarelli. E anche quando scrive si ha l’impressione che dalla sua penna, oltre alle parole, escano le ocre rosse, gli azzurri oltremare, i luccicanti vermigli in cui intinge i suoi pennelli. Ha pubblicato diversi libri, tutti a sfondo storico, tra cui i romanzi Giulia Tofana. Gli amori, i veleni (2017), Un caffè con Robespierre (2016) La Riva Verde (2014) e Le rose di Cordova che dalla sua prima edizione de 2007 ha visto la fortuna di due edizioni successive e tre ristampe. 

Informazioni sulla casa editrice

Scrittura & Scritture è una casa editrice indipendente NOEAP (NoEditoriaAPagamento) fondata nel 2006 da Chantal ed Eliana Corrado. Si distingue nel vasto panorama editoriale per l’accurata selezione e cura promozionale nella pubblicazione delle opere. Tra i suoi princìpi fondamentali pubblicare non più di 10 novità l’anno, per assicurare a ogni libro la giusta durata e nella convinzione che il mondo editoriale non debba essere oltremodo ingolfato.

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